LA COSA

Il bastone, le monete, il portachiavi,
La docile serratura, le tardive
Note che non leggeranno i pochi giorni
Che mi restano, le carte e la scacchiera,
Un libro, e nelle sue pagine l’appassita
Violetta, monumento d’una sera
Certo indimenticabile e già dimenticata,
Il rosso specchio occidentale in cui arde
Un’illusoria aurora. Quante cose,
Lime, soglie, atlanti, coppe, chiodi,
Ci servono come taciti schiavi,
Cieche e stranamente segrete!
Dureranno più in là del nostro oblio;
Non sapranno mai che ce ne siamo andati.

Jorge Luis Borges (1899-1986)