MARIA GRAZIA CALANDRONE, L’INFINITO MÉLO – LUCA SOSSELLA, BOLOGNA 2011

“Ho scritto un romanzetto in dieci notti flamboyant”, confessa l’autrice nell’interessante postfazione allo “pseudoromanzo”, come altrimenti viene definito questo piccolo volume. Ma in realtà del romanzo ha tutti gli ingredienti:protagonista e deuteroprotagonista, scrittura spesso iperbolica e comunque molto consapevole di sé, finale imprevisto e scoppiettante. Voce narrante è una pittrice over 40, sposata, con un figlio: si immagina della buona borghesia romana, con le giuste relazioni mondane e culturali che al suo ruolo competono. Questa pittrice assolutamente convinta delle sue doti artistiche e del sacro fuoco ispiratore che la possiede ha un tema pittorico fondante: dipinge mele,”simboli della bellezza e della disobbedienza”. Donna dalla cultura vastissima e raffinata, si vede improvvisamente sconvolgere l’esistenza dall’arrivo di un giovanissimo, e si immagina aitante, artista, “Ludo”, come lei affetto da una “disdicevole ossessione estetica”. Inizia tra i due un rapporto intensissimo, fatto di una “cocciuta adorazione” da parte di lui, di una quasi materna e gratificata attenzione da parte di lei. Che comincia a ritrarlo con trasporto emotivo, a scambiare con lui letture, film, viaggi, ” in un rapporto privo in terra di definizione non terapeutica”. Un travaso di anime, che arriva fino allo sconfinamento nei sogni di entrambi, ll’estasi, alla sublimazione del corpo. Fino al brusco risveglio, quando il giovane Ludo si accompagna a un’altra donna, una ballerina in età, e tra le due mature pigmalione scoppia un diverbio fatto di male parole, aggressioni volgari, odio senza freni. Un duello che si perpetua nei mesi, e che travalica con livore anche in pubblico, lasciando il lettore divertito o annoiato, a chiedersi il perché di tale depauperato e un po’ isterico, privatissimo, finale. Per fortuna il libro è corredato da un cd, recitato con maestria dall’autrice, che raccoglie poesie edite e inedite, e una toccante narrazione autobiografica. Vale la pena comprarlo giusto per ascoltare questa prova.

IBS, 9 giugno 2011