JACK LONDON, LO SCERIFFO DI KONA – LEONE, MILANO 2017

I racconti di scrittori stranieri pubblicati dall’editore milanese Leone riportano tutti la versione in lingua originale a fronte: cosa molto interessante per verificare personalmente lo stile dell’autore in questione, ma utile anche come esercizio linguistico. In questo caso particolare, poi, la semplicità della prosa americana di Jack London si presta efficacemente a una lettura comparata, doppiamente vantaggiosa. Lo sceriffo di Kona è una novella scritta da London nel: inizia in maniera quasi idilliaca, descrivendole bellezze naturali di una piccola isola hawaiana, e improvvisamente si drammatizza, narrando la tragedia vissuta dal suo sceriffo.

A Kona (alberi di banana, piante di lehua, boscaglia di guava, brezze dolcissime, mare imperturbato…) «ogni giorno è uguale all’altro e ogni giorno è un giorno di paradiso… Non è troppo caldo, né troppo freddo. C’è sempre, semplicemente, il clima perfetto». In questa terra felice approdano turisti e viaggiatori che non riescono più a staccarsene, proclamandola patria elettiva. Tra di loro Lyte Gregory, un americano gigantesco e forte, atletico e coraggioso, che «aveva cuore e anima grandi e belli come il suo corpo». Sposato con una donna magnifica, padre di tre figli, sempre fiducioso nei suoi mezzi e ottimista riguardo al futuro, al punto da saper piegare la sorte in suo vantaggio anche nei momenti di maggiore incertezza, era un campione nel nuoto, nel surf, nella pesca e nella caccia. Gli abitanti dell’isola, testimoni entusiasti della sua nobiltà d’animo e generosità, l’avevano voluto come sindaco. Eppure, su questo eroe positivo, si abbatte improvvisamente e inaspettatamente, una tragedia che lo porterà all’esilio e all’infelicità perpetua.

La maestria di Jack London sta tutta nel descrivere in pochissime pagine l’incredulità disperata di Lyte quando un indigeno gli rivela brutalmente qualcosa che tutti suoi amici più cari, e lo stesso medico di Kona, avevano già compreso: la lebbra che da tempo decimava la popolazione locale e contro cui lui doveva garantire la salute pubblica, isolando i malati, l’aveva colpito, iniziando a modificargli i tratti fisici. Il resto del racconto (Lyte che si consegna all’autorità sanitaria, il suo addio all’isola e alla famiglia, la deportazione in un lager per lebbrosi, la fortunosa e combattuta spedizione degli amici per trasferirlo in incognito in Cina) non riescono a raggiungere l’intensità drammatica dei momenti in cui ai piedi dell’uomo baciato dal destino si apre l’abisso della disperazione.

 

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https://www.sololibri.net/Lo-sceriffo-di-Kona-Jack-London.html     15 febbraio 2018