PRIMO MAZZOLARI, COME PECORE IN MEZZO AI LUPI – CHIARELETTERE, FIRENZE 2011

«Lui aveva il passo troppo lungo e noi si stentava a stargli dietro. Così ha sofferto lui e abbiamo sofferto anche noi. Questo è il destino dei profeti». Con queste parole si esprimeva Paolo VI a proposito di Don Primo Mazzolari, nato in provincia di Cremona nel 1890 e morto nel 1959: figura coraggiosa e indipendente di prete “scomodo”, anticipatore di molte istanze dottrinarie e pastorali del Concilio Vaticano II. Attento soprattutto alla dimensione sociale e politica del Cristianesimo, dal 1921 fu parroco nel piccolo paese di Bozzolo, con proibizione per molti anni di predicare fuori dalla sua diocesi e di pubblicare articoli che esulassero dal commento evangelico.
Sempre a fianco degli ultimi, vicino alla Chiesa dei poveri, e sempre, ostinatamente, capace di lottare in difesa della pace, anche contro il ritardo ecclesiastico nel condannare tutte le guerre. L’appassionata prefazione di Don Virginio Colmegna, commentando la “radicalità profetica” di questi scritti, afferma: “Don Mazzolari ci richiama oggi a riscoprire che quella domanda etica, di senso, spesso ispirata e alimentata dal Vangelo, deve diventare energia politica, deve ambire a diventare protagonista del cambiamento, capace di rinnovare la politica anche nel linguaggi…”

Contro la “politica della pattumiera” di cui parlava Don Primo Mazzolari, Colmegna esprime un auspicio, invitando a leggere il parroco di Bozzolo nella sua coinvolgente attualità: “La politica deve essere competente, plurale, deve pensarsi come servizio, gestendo il potere in modo responsabile, esprimendo professionalità, capacità anche di impresa e di sviluppo”.

 

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www.sololibri.net/pecore-mezzo-lupi-Mazzolari.html     7 novembre 2016