ERMANNO OLMI, LETTERA A UNA CHIESA CHE HA DIMENTICATO GESU’ – PIEMME, MILANO 2013

Questa  Lettera a una Chiesa che ha dimenticato Gesù (Piemme, 2013), scritta dal regista Ermanno Olmi, ha i toni scoraggiati, delusi, forse anche un po’ risentiti dell’innamorato tradito, già nelle intestazioni dedicatorie: «Cara Chiesa di cristiani smarriti, dell’ufficialità, ricca per i ricchi, dei compromessi, dei dogmi, di un passato oscurantista, delle liturgie…».

Nello stesso tempo assume il linguaggio intenerito e pieno di speranza di chi ancora vuole illudersi e credere, di chi ama nonostante: e allora l’istituzione torna ad essere madre e fidanzata fedele, degna di una devozione che superi ogni ingannevole dubbio:  «Chiesa della rifioritura, della buona volontà, della verità, degli assetati di giustizia, della donazione…».

Cosa chiede Olmi, con parole ispirate e profetiche, utopistiche e rabbiose, alla Chiesa di cui si sente parte viva e sofferente? In primo luogo un’attenzione accogliente verso gli umili e i dannati della terra, capace di ritrovare «l’eroicità della donazione di se stessi»: «se quel Cristo ti vedesse oggi, cara Chiesa, ridotta alla stregua di uno Stato come tanti altri, con confini che separano, armigeri che sbarrano gli ingressi, e persino un tribunale per emettere sentenze, come ti giustificheresti?». Poi di recuperare l’amore per la terra e la natura troppo spesso asservita a interessi economici. E soprattutto di uscire da una sonnolenza secolare – che l’ha rinchiusa in atteggiamenti illiberali e punitivi, ritualistici e dogmatici – lasciando l’uomo libero nelle sue scelte e nei suoi pensieri: «Dio deve lasciarmi vivere libero. Si è impegnato nel momento in cui mi ha creato».

Una presa di posizione decisa e coraggiosa, quella di Olmi, a favore dell’apertura al nuovo, della trasparenza, di un ritrovato entusiasmo, che lo spinge addirittura a arricchire il Padre Nostro di corollari puntualizzanti, e a ridisegnare un umanissimo Cristo accanto a una Maddalena innamorata. Perché: «Prima di qualsiasi Chiesa c’è l’uomo. L’uomo è la vera chiesa dove risiede Dio».

 

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www.sololibri.net/Lettera-a-una-Chiesa-che-ha.html                22 febbraio 2016