QIU XIAOLONG, LE POESIE DELL’ISPETTORE CAPO CHEN – MARSILIO, VENEZIA 2016

Strano poliziotto, l’ispettore capo Chen Cao. Guida una squadra speciale che si occupa di casi politicamente sensibili, è quotidianamente alle prese con crimini subdoli e corruzioni di vario tipo, che lo portano spesso a scontrarsi con i suoi superiori e con il potere politico e ed economico dominante la tentacolare e corrotta società di Shangai. Eppure, Chen conserva dentro di sé una gemma preziosa che gli illumina anima e mente, mettendolo al riparo dalle brutture del mondo: ama, infatti, scrivere e tradurre poesie.

L’ideatore di questo personaggio, Qiu Xiaolong, ne ha fatto il protagonista di una serie poliziesca di grande successo, che racconta – utilizzando gli strumenti letterari del genere giallo e noir – le contraddizioni della Cina contemporanea: il controllo del regime comunista, la vertiginosa ascesa finanziaria di un paese che sembra aver rinunciato ai suoi ideali di uguaglianza, inseguendo il miraggio di un’espansione infinita, a scapito della felicità degli individui e di una millenaria tradizione culturale. Alla sua creatura più famosa, Chen Cao, (poliziotto integerrimo e fedele funzionario di partito, appassionato gourmet e sensibile poeta dalle scarse pubblicazioni), Qiu Xiaolong rende omaggio con questo volume, Le poesie dell’ispettore capo Chen, che raccoglie composizioni precedentemente sparse in altri suoi romanzi della stessa serie.

Che tipo di versi scrive l’ispettore capo, quando vuole ripulirsi i pensieri e in sentimenti dalla follia e dalla crudeltà quotidiana con cui è costretto a misurarsi? A volte sono legati alla classicità più collaudata dell’antica letteratura cinese, come in questa poesia che non solo ricalca formalmente il tono intenerito dell’idillio paesaggistico, ma ne utilizza i simboli più consueti (notte, luna, fiori, ventagli, musica, uccelli, acqua…): «Sotto il ponte della dinastia Song, / sotto la luna della dinastia Tang, / noi ci separiamo, come il fiore di prugno / che si dispiega su un ventaglio di carta, / come l’orizzonte che affonda sull’ala di un corvo, / mentre gli steli all’improvviso cominciano a ondeggiare / al ritmo di una melodia sconosciuta. / Una bolla di larve di zanzara / sull’acqua verde».   Altre volte, invece, trae ispirazione dagli episodi truci e violenti cui la sua professione lo obbliga ad assistere, e quindi ambienta le poesie in vicoli sordidi, tra personaggi ambigui, sempre cercando tuttavia di salvare uno scampolo di umanità, di solidale comprensione e pietà.

Agli inizi degli anni ’80, Chen Cao studia letteratura all’Università di Shangai, e si laurea sull’opera di T.S. Eliot, quando gli viene assegnato un incarico al dipartimento di polizia, secondo una prassi della politica governativa per cui tutti dovevano lavorare nell’interesse del Partito. Poliziotto riluttante, è sempre la sua fedeltà alla poesia a offrirgli una scialuppa di salvataggio cui aggrapparsi nei momenti professionali ed esistenziali di maggiore difficoltà. Le poesie qui espunte dai vari romanzi di Qiu Xiaolong sono commentate da note finali, e occupano solo la prima metà del volume: essendo la seconda parte riservata all’assaggio di alcune pagine di tutti i libri dell’autore pubblicati da Marsilio, per un’astuta strategia di promozione editoriale.

 

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www.sololibri.net/poesie-ispettore-Chen-Xiaolong.html;    27 marzo 2017