VADIMIR TASIĆ, IL MURO DI VETRO – ENSEMBLE, ROMA 2017

“Il ragazzo ha iniziato a parlare tardi. È timido, cauto; sa aspettare”. Con queste parole inizia l’unico romanzo di Vladimir Tasić pubblicato in Italia, Il muro di vetro, che vede come protagonista un undicenne, sulla cui lentezza, pazienza, malinconica riflessività l’autore insiste continuamente: a ribadire un evidente rifiuto o incapacità di crescere dell’adolescente, il suo proponimento di evitare un pericolo incombente, una nuova sofferenza (“Lui è un acrobata che si muove sopra il precipizio”).
Quale precipizio tenta di dribblare il giovane protagonista? Il disfacimento del suo nucleo familiare, ovviamente. Padre e madre del ragazzo si sono separati, non condividono più nessuna abitudine, nessuna parola. Lui è un matematico che ha abbandonato la carriera accademica per dedicarsi a lavori più remunerativi: videogiochi, programmi. Lei, telefonista per una catena alberghiera, fatica a pagare l’affitto del modesto appartamento che condivide col figlio: delusa, rancorosa, conduce un’esistenza rassegnata e solitaria, priva di distrazioni e consolazioni, senza progetti di riscatto futuro. Tra marito e moglie l’unico rapporto rimane “la solita cerimonia della consegna” del ragazzo, un weekend ogni due settimane e quattordici giorni di ferie l’anno, al deludente papà.
Vladimir Tasić (1965) è un saggista e narratore serbo che dal 1988 vive in Canada, dove insegna matematica all’Università di New Brunswick. Finora ha pubblicato varie raccolte di racconti, tre romanzi e numerosi saggi: è stato tradotto e premiato in diversi paesi. Pubblicato dalle edizioni romane di Ensemble, Il muro di vetro fa di una difficile e dolorosa vicenda familiare l’allegoria di una problematica situazione socio-politica, letta attraverso lo sguardo maturo-immaturo di un bambino, che poco capisce o vuole capire delle tragedie che si consumano intorno a lui.
Una delle quali è il rapporto con il paese d’origine dei genitori, quella Serbia di cui rifiuta anche lingua e usanze (“Il cibo è unto e la gente cerca di sopraffarsi urlando; fumano tutto il giorno”): un paese che sopravvive come un incubo nelle memorie e nei reticenti ricordi dei due sposi, emigrati dopo gli studi dal vecchio mondo slavo a un mondo nuovo, ricco, ipertecnologico, ma affettivamente gelido.
Il punto di vista del ragazzo viene, nel proseguo della narrazione, gradualmente sostituito da quello dell’autore, nella descrizione accorata e presumibilmente autobiografica delle vicende della coppia: dagli studi universitari a Belgrado, al fidanzamento e al matrimonio, agli attriti con le rispettive famiglie e alla crescente insofferenza per l’ambiente culturale circostante. Fino alla decisione di trasferirsi a Toronto per approfondire gli studi matematici del marito, al progressivo incrinarsi del rapporto coniugale, acuito forse dalla nascita del figlio: incomprensioni, litigi, violenze, ricatti, separazione. La crisi familiare si riflette nel rapporto con il paese ospitante, lo strisciante razzismo subito, i legami con l’emigrazione slava, il fastidio per le abitudini sociali, alimentari, culturali canadesi. Infine, la deriva, l’abbrutimento del padre, che cerca rifugio nell’alcol e nella pornografia; il costante rimpianto della madre per il proprio paese. Sullo sfondo, la guerra in Bosnia vissuta con il senso di colpa del transfuga scampato allo sfacelo, il gioco sordido dei servizi segreti, il terrorismo e le esecuzioni sommarie, il sospetto che si insinua nei rapporti amicali e professionali. L’irruzione della Storia internazionale nella cronaca minuta di un disagio familiare, rende ancora più drammatica il confronto tra il dolore privato e quello pubblico, nell’eterno gioco al massacro tra vittime e carnefici. Il muro di vetro suggerito dal titolo è quello che separa i tre protagonisti dal resto del mondo, imprigionandoli in un bossolo di egoismo e sofferenza, paura e nostalgia, ma restituendoli visibili a se stessi e agli altri nella descrizione implacabile di una scrittura sintetica e asciutta.

 

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https://www.sololibri.net/Il-muro-di-vetro-Tasic.html       30 luglio 2018