ANONYMOUS, IL GIARDINO DELLE DELIZIE – ENRICO DAMIANI, SAL0′ 2015

L’elegante editore Enrico Damiani, che pubblica i suoi raffinati volumi di narrativa, arte e sociopolitica sulle rive bresciane del Lago di Garda, ha dato alle stampe un pamphlet anonimo, Il giardino delle delizie, con un sottotitolo allusivamente programmatico: Ovvero l’inganno democratico.

Negli ultimi anni, altri autorevoli politologi e commentatori di costume ci hanno intrattenuto sulla ambivalente e illusoria natura delle democrazie contemporanee (dal giovane vicedirettore de Il Fatto Quotidiano Stefano Feltri a Raffaele Simone), ma questo testo ha la particolarità di giocare letterariamente sul modello del carteggio epistolare settecentesco, proponendo una finzione strategica tra due disincantati intellettuali, impegnati in uno scambio di mail provocatorie e sarcastiche.

I due protagonisti della corrispondenza celano la loro identità sotto le spoglie di Thomas More ed Erasmo da Rotterdam, per discutere, con frequenti sogghigni, dei «fondamenti etici, religiosi, ideologici» della nostra democrazia, presieduta da «chierici mercantil-finanziari» che hanno «ridotto alla condizione di sudditi quelli che un tempo erano soggetti, trasformato diritti in obblighi, corvée, servitù». Gli strali dei due amici, legati tra loro da «comuni interessi filologici», si rivolgono con «inferocito fastidio» all’attuale deriva delle istituzioni democratiche, definite «follia, regime, incubo, naufragio; reality senza testo, regia, scopo; strage idiota di ogni bellezza e intelligenza; miserabile snervante ossessione umanitaria; decorosa spoglia progressista della boutique liberal-democratica», in un crescendo rabbioso di accuse rivolte contro chi impone al popolo, collettivamente e individualmente, il rispetto di una norma e di una morale uguale per tutti.

Per “Tom” ed “Er” la democrazia mondiale mira a «farci buoni, progrediti, tolleranti, multietnici», in realtà togliendoci ogni libero arbitrio, e violentandoci nell’intimo, limitandoci nei nostri desideri più legittimi, manipolando le nostre coscienze. In che modo? Attraverso i media, la religione, la psicanalisi. Freud ha preteso di razionalizzare l’assurdo, di «imbrigliare gli Dei», sacrificando ogni pulsione individuale per il bene della Società. E tutto il pensiero occidentale, a partire dalla Genesi per arrivare all’Apocalisse (attraverso i tragici greci, i filosofi utopistici e il marxismo) ha condizionato il libero espandersi della natura umana, il suo spirito alato, la sua ansia di libertà, il suo anticonformismo. A vivacizzare la corrispondenza tra i due intellettuali (che riprende, annacquandole, tesi non nuovissime: da Leopardi a Schopenhauer a Nietzsche…) si inserisce il contributo di una psicosessuologa, Ewa Von Kunt, che dal pulpito di una sua rubrica televisiva (“Perdersi”) esalta il ruolo del piacere sessuale, del godimento, della ribellione al potere castrante del Padre. Forse solo così, secondo lo sghignazzante Anonymus, l’umanità potrà liberarsi dal giogo asfissiante della democrazia, rifondando un suo liberatorio Giardino delle Delizie.

 

© Riproduzione riservata       www.sololibri.net/giardino-delizie-Anonymous.html    23 febbraio 2017