MARC AUGÉ, LE TRE PAROLE CHE CAMBIARONO IL MONDO

RAFFAELLO CORTINA, MILANO 2016

 

L’etnologo francese Marc Augé, raggiunta la veneranda età degli 81 anni, sembra scoprire la leggerezza accattivante della scrittura ironica e visionaria, che sa strizzare maliziosamente l’occhio a un pubblico amante più del divertissement letterario che della pubblicazione scientifica. Così aveva già fatto con altri due recenti libri (Il tempo senza età e Un etnologo al bistrot), sempre pubblicati da Raffaello Cortina. Così fa anche in quest’ultimo, spiazzante e divertito, saggio: Le tre parole che cambiarono il mondo. Augé immagina qui che il Sommo Pontefice, il giorno di Pasqua del 2018, affacciandosi al balcone di Piazza San Pietro prima della benedizione “urbi et orbi”, pronunci davanti alla marea di fedeli in trepido ascolto tre parole terrificanti: «Dio non esiste!»

«Un silenzio assoluto scese su Piazza San Pietro. Numerosi furono quelli che trattennero il fiato in attesa di ciò che sarebbe seguito: le parole decisive che avrebbero incenerito l’affermazione sacrilega che il papa avrebbe ovviamente condannato, rivelandone pure gli autori. Ma Francesco volse le spalle e se ne andò…».

Ovviamente tornano alla mente di noi tutti le prime immagini della serie televisiva The young Pope  di Sorrentino, o il Pontefice di Moretti: ma qui Augé parla proprio di Bergoglio, Papa Francesco, e di quella che definisce una sua «nuova stravaganza». E nomina anche puntualmente diversi cardinali, filosofi, giornalisti, uomini politici, descrivendo lo tsunami mediatico, l’affranta disperazione dei credenti, l’imbarazzo dei potenti del mondo all’ascolto delle tre incredibili parole pronunciate dal Vicario di Cristo: «Dio non esiste!», in pratica «il suicidio in diretta del cattolicesimo romano».

La settimana seguente alla Pasqua è descritta giorno per giorno nell’evolversi della situazione a livello globale. Papa Francesco viene ricoverato in una clinica privata, e sottoposto a visite mediche per verificarne la salute mentale; si ipotizzano intrighi interni al Vaticano, intromissioni della CIA, veleni sovietici o congiure islamiche. Ogni guida religiosa del pianeta grida al sacrilegio e invoca l’intervento divino, credenti laici e consacrati sembrano in preda a convulsioni nervose e a deliri millenaristici. Marc Augé, da ateo convinto e sarcastico anticlericale quale si definisce, sorride sornione di fronte a tale isterismo collettivo. Ma si augura che finalmente venga scongiurata la pericolosa tendenza, anti-razionalistica, superstiziosa e bigotta, che ottenebrando le menti delle masse, le spinge a comportamenti intolleranti e fratricidi in nome di qualsiasi divinità. E se per ottenere ciò, fosse necessario ricorrere all’invenzione di una particolare miscela chimica con cui liberare i fasci neuronali dell’umanità dall’oscurantismo religioso (un fantascientifico Progetto Panoramix cui sottoporre papi, imam, rabbini, presidenti e dittatori, nonché i popoli tutti), ben venga anche questo stratagemma. Ci troviamo con evidenza davanti a un pamphlet scritto con intento parodistico e sottilmente polemico. Quello che preme all’autore di dimostrare è quanto possano arrivare ad essere pericolose le religioni vissute con un’adesione esaltata, con fanatismo, senza rispettare il dubbio di alcuni o la diversa fede di altri.

 

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www.sololibri.net/tre-parole-cambiarono-mondo-Auge.html    23 dicembre 2016