LUIGINO BRUNI, FIDARSI DI UNO SCONOSCIUTO – EDB, BOLOGNA 2015

Il Professor Luigino Bruni, che insegna Economia Politica all’Università Lumsa di Roma, ed è firma illustre del quotidiano cattolico “L’Avvenire”, offre in questo libriccino alcune auree regole intese a coniugare capitalismo e gratuità, mercato e carità, sulla base degli insegnamenti evangelici e delle sette virtù teologali-cardinali. Se quindi il “nostro capitalismo individualistico-finanziario, che sta trasformando il mondo in un ipermercato senza persone, senza incontri, senza parole, senza onore e riconoscimento dell’altro” risulta in effetti l’incarnazione disumana, sfruttatrice, impietosa del Male cosmico, immanente e trascendente,… secondo le francescane indicazioni del Professor Bruni ad esso dobbiamo strenuamente opporci appellandoci ai valori cristiani della fiducia reciproca, della speranza, della comprensione e del perdono, della giustizia e della sobrietà. Così, e solo così, il mondo avrà la forza di contrastare la finanza predatrice di Wall Street, l’ingordigia della Borsa, la strafottente cupidigia dell’homo oeconomicus contemporaneo. Tornando magari alla benevola e virtuosa teoria del “giusto prezzo” medievale, forse al baratto, e soprattutto alla “fede dei nostri antenati, capaci di dar inizio a cantieri di vere grandi opere perché animati dalla fede in cose più grandi della loro esistenza terrena”. Per intenderci, alla disinteressata fede di Comunione e Liberazione, al rifiuto del possesso dello Ior, agli attici cardinalizi, alla Divina Provvidenza pugliese…Convintamente cattolico, Luigino Bruni indica in Abramo, possessore solo della tomba della moglie Sara, un campione di questo nobile sprezzo di qualsiasi proprietà, dimenticando quali e quante ricchezze avesse accumulato il patriarca, non sempre simbolo di coraggiosa virtù. E sorvolando anche sui propri elzeviri nel giornale della Cei, così spesso aggressivi, diffamatori, volgari, irrispettosi nei riguardi dell’altro, verso cui predica solidarietà e agape.

IBS, 22 LUGLIO 2015