SIMONETTA TASSINARI, LA SORELLA DI SCHOPENHAUER ERA UNA ESCORT

CORBACCIO, MILANO 2016

Simonetta Tassinari (autrice di romanzi e saggistica per Giunti, Einaudi e Corbaccio) insegna storia e filosofia in un liceo di Campobasso. Ama la sua professione e i suoi alunni, e di scuola e studenti parla con ovvia cognizione di causa, con appassionata dedizione, con intelligente ironia e con il dovuto (talvolta risentito) spirito critico: “Sono una di quelle persone che, dalla scuola, non se ne sono mai andate. Il mio ritmo vitale è scandito dalla campanella della prima, della seconda, della terza ora, e ho interiorizzato la ricreazione fino al punto di avvertire il bisogno di un caffè anche di domenica, o in vacanza, esattamente alla stessa ora dell’intervallo”

Dai suoi molti anni dedicati all’insegnamento ha tratto validissime considerazioni, che in questo divertente volume riporta condite di sapido, o amaro, umorismo. Il primo capitolo ci offre un quadro abbastanza desolato delle strategie messe in atto dagli alunni per copiare e ingannare i professori: trucchetti vari che si sono evoluti nel tempo, con l’aiuto di tecniche innovative offerte dagli smartphone, e delle fonti a cui attingere per ricavare preziose e confuse informazioni (Wikipedia, studenti.it, skuola.net…)- “Perché Wikipedia piace così tanto? Perché è lieve, veloce, decisionista, va subito al sodo; non confonde con tanti paroloni, risponde alle domande, la si porta dietro in un taschino assieme a tutte le sue pagine, è immateriale eppure sostanziosa. Inoltre è la prima voce che compare su Google…”.

E, nella nostra epoca dell’ “ora e subito”, che non ammette verticalità e approfondimento, ma sembra apprezzare e premiare solo la superficialità, la fretta, l’informazione epidermica, ciò che conta agli occhi dei ragazzi è il superamento strumentale e veloce dello scoglio quotidiano del compito in classe, dell’esame finale, in vista di una promozione o di un diploma che comunque non garantisce più loro nessun futuro occupazionale. Ai difetti dei discenti si sommano le colpe degli insegnanti: noia, demotivazione, insoddisfazione per lo scarso riconoscimento (culturale ed economico) del proprio ruolo, rabbia verso i programmi scolastici inadeguati, per le strutture edilizie fatiscenti, per le aspettative esorbitanti delle famiglie.

Eppure, da questo quadro desolante, Simonetta Tassinari sa trarre uno spassoso e intenerito collage di errori e strafalcioni pronunciati o scritti dai suoi allievi, sulla scia del famoso Io speriamo che me la cavo degli anni ’90: con l’aggravante che qui ci troviamo davanti a liceali che sembrano non avere più alcuna cognizione geografica, storica, letteraria o filosofica.
Alcune perle? “Amburgo era famosa per gli hamburger, Giovanna d’Arco la pulce di Orléans, Gutenberg inventò la stampante, i pamphlets sono dei pannolini, il gas esilarante, Caporetto fu una misfatta, Eraclito diceva che Pànta rally, Tolgo ergo sum, Noli me spingere, Lupus in boscus, Kant era single per scelta, Rousseau da giovane era un toy-boy, Marx e il plusmalore, Nietzsche e il corpuscolo degli dei, la più famosa paziente di Freud fu Anna Oxa, Sartre scrisse Il vomito…”

E, naturalmente, La sorella di Schopenhauer era una escort.
C’è da piangere? No, da ridere. E da ringraziare la professoressa Tassinari che ci ha regalato due ore di divertimento.

 

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www.sololibri.net/sorella-Schopenhauer-Tassinari.html     26 ottobre 2016