GIORGIO TRIANI, ALLEGRE APOCALISSI – CASTELVECCHI, ROMA 2018

Un libro serio, che potrebbe venir definito addirittura preoccupante, se non fosse qua e là giocato sul filo del paradosso e dell’ironia, questo Allegre Apocalissi del sociologo e futurologo Giorgio Triani, che introduce ognuno dei capitoli e dei numerosi sotto-capitoli con aforismi e sentenze eccentriche e pungenti. Come quella iniziale di Winston Churchill: “Sono un ottimista. Essere qualcos’altro non sembra molto utile”, o quella conclusiva e ammonitrice del filosofo Karl Popper: “Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani”. Il professor Triani ci invita a riflettere sui cambiamenti epocali che stanno trasformando, in maniera assolutamente radicale e incontrovertibile, la società, le ideologie, l’economia, la comunicazione, la moda, i rapporti tra i sessi. Si tratta sempre di evoluzione, nel pensiero e nei comportamenti, o esiste una minaccia non troppo larvata di regresso e decadenza?

Ci stiamo avviando verso una realtà in cui il lavoro fisico sarà compiuto da macchine, il traffico stradale verrà automatizzato, le produzioni agricole e l’allevamento conosceranno mutazioni radicali e inimmaginabili. Fantascienza? Non sembra. L’umanità colonizzerà Marte, i centenari non saranno più un’eccezione, ogni aspetto della quotidianità sarà dominato dal digitale e dalla mobilità superveloce. Ci attende un mondo XXL, dilatato, eccessivo sotto tutti gli aspetti: dal consumismo sfrenato alla radicalizzazione politica, dai bisogni indotti e sempre più voraci ai rapporti interpersonali votati alla sopraffazione e al carrierismo.

Se da un lato assistiamo all’obbedienza acritica agli stereotipi imposti dai media, dall’altra nascono continuamente movimenti di opposizione che utilizzano metodi di contestazione talvolta violenti: No-global, No-tax, No-vax, No-TAV, No-TAP, No-Euro. E il pericolo maggiore, a livello mondiale, sembra proprio essere quello dell’instabilità geo-politica, con superpotenze arroccate nel protezionismo commerciale, e altre aggressivamente espansive; con un welfare pensionistico e sanitario in rovinosa precarietà; con un incremento demografico fuori controllo, lo sviluppo di spaventose megalopoli, le migrazioni incontrollabili. Ciò che ne deriva è il diffondersi della paura e dell’insicurezza personale, lo sfaldamento dei rapporti familiari, la destabilizzazione dei legami sentimentali e sessuali, l’imporsi a livello individuale di caratteri narcisistici e autoreferenziali. Dal punto di vista più specificamente culturale, siamo poi in presenza di un dilagante analfabetismo di ritorno, di un recupero di mode vintage e paurosamente kitsch, insieme a una proliferazione di notizie false, bufale giornalistiche e fake news difficili da sradicare, di incontri virtuali fittizi, di reportage giornalistici e fotografici inventati o manipolati.

L’avvento di un mondo completamente automatizzato, in cui le tecnologie intelligenti modificheranno gli ambienti domestici e di lavoro (stravolgendo abitudini, consumi, esperienze) pare ineluttabile e vicinissimo: da esso deriverà l’inevitabile scomparsa di molti mestieri e profili professionali oggi in atto, sostituiti da una robotizzazione della manodopera, per cui si prevedono nei prossimi trent’anni tassi di disoccupazione superiori al 50%, mentre “il 63 % degli alunni iscritti alla scuola primaria farà un lavoro che oggi non c’è”. Prepariamoci! Ma senza abbandonarci a isterismi apocalittici, anzi cercando di alimentare in noi e fuori di noi il “pessimismo allegro” che raccomanda Giorgio Triani, aprendoci fiduciosamente nei riguardi di un futuro sostenibile, poiché “non c’è un problema che non sia un’opportunità”. E per trovare opportunità di crescita non ci si deve asserragliare in difensiva, ma accompagnare e magari anticipare i cambiamenti in modo propositivo, immaginoso, audace.

 

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https://www.sololibri.net/Allegre-Apocalissi-Triani.html         3 dicembre 2018