GEORGES SIMENON, LETTERA A MIA MADRE – ADELPHI, MILANO 1985

Conosciamo molte lettere indirizzate da famosi scrittori ai genitori: in genere tardive ammissioni di colpe rimosse per anni, o rancorose puntualizzazioni dei torti subiti, oppure ancora malinconiche rivisitazioni che omaggiano l’amore materno e paterno. Questa Lettera a mia madre di Georges Simenon, scandita in brevi capitoletti composti da frasi concise e asseverative, porta la data del 18 aprile 1974: l’autore aveva 71 anni, sua madre più di novanta e stava morendo in un letto d’ospedale di Liegi. I due vivevano lontani da più di cinquant’anni e non solo lontani, ma estranei, ostili, diffidenti. Il figlio davanti alla silenziosa agonia materna si cimenta in un severo riesame del loro rapporto, dei reciproci errori, delle incomprensioni sedimentate nel tempo, e ormai del tutto immodificabili. «Noi non ci siamo mai amati, quand’eri viva – lo sai bene. Abbiamo fatto finta, tutti e due».

Henriette Brull era stata una donnina minuta e inoffensiva, sempre sull’orlo di crolli nervosi, di indole generosa verso gli estranei e i poveri, ma sospettosa nei riguardi dei propri parenti e di chi nella vita avesse accumulato ricchezze e successi. Ultima di tredici figli, rimasta presto orfana, caduta in miseria da uno stato di relativo benessere, si era dovuta adattare a un’esistenza di stenti e fatiche, vivendo dello “stretto necessario”, come amava sempre ripetere. Pur nella sua esibita modestia («Volevi apparire umile. Dicevi grazie a tutti e a tutto, grazie alla lattaia e grazie alle tue sorelle») manteneva una dignità orgogliosa e caparbia, rifiutando ogni aiuto, anche e soprattutto quello del figlio diventato famoso e miliardario.
Così, ostinata a vivere nel suo povero appartamento, era giunta a restituirgli, prima di morire, tutti i soldi che lui le aveva inviato nel corso della vita. Simenon non le perdonò mai questa durezza, né di essersi risposata dopo la morte del padre, e il suo disamore risulta addirittura imbarazzante, il processo postumo inclemente e ingiusto.

 

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www.sololibri.net/Lettera-a-mia-madre-Georges.html      21 marzo 2016