Paola Severini e la poesia

Intervista alla conduttrice radiotelevisiva e giornalista Paola Severini, attiva nella difesa dei diritti umani, sul suo particolare rapporto con la parola dei poeti.


Paola Severini (Roma 1956), giornalista, saggista, ricercatrice universitaria, conduttrice e
produttrice radiofonica, televisiva e cinematografica, è una nota attivista per i diritti umani.
Laureata in Sociologia, nel 1996 ha fondato la Cooperativa Superangeli poi trasformatasi in
Superangeli srl che edita l’agenzia Angelipress.com (nata 25 anni fa); è segretario generale del
Comitato Internazionale Viva Toscanini e coordina l’Archivio Storico Piero Melograni. Grazie al
suo continuo impegno, alle attività svolte nei confronti degli Enti di Terzo Settore e alla sua lunga
esperienza nel mondo cattolico, è considerata una dei massimi esponenti del terzo settore in Italia, e
una delle prime giornaliste in Italia esperta in comunicazione sociale, avendo fondato in questo
ambito già nel 1990 l’Agenzia Paneuropa. Collabora a diversi quotidiani (QN, Messaggero,
Avvenire, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore). In Rai attualmente cura per la radio la trasmissione
bisettimanale La sfida della solidarietà e per la televisione il programma O anche no sulla disabilità
da lei ideato. Registra le puntate delle sue trasmissioni radiofoniche e televisive quattro volte alla
settimana, con una media di duecento all’anno, per un totale di circa duemila trasmissioni sui temi
del Sociale, dei Diritti dell’uomo, della Disabilità, delle Minoranze religiose ed etniche. Ha curato
approfondimenti sulle guerre del Kosovo, del Ruanda, del Libano, della Yugoslavia, dell’Ucraina,
del Kurdistan, conflitti che ha vissuto recandosi personalmente in loco dal 1988 ad oggi.
Sposata una prima volta con Antonio Guidi, politico e neurologo da cui ha avuto tre figli, nel 2007
si è sposata con Piero Melograni, scomparso nel 2012.
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti: Premio Marisa Bellisario nel 1989 per il lavoro sulla
salute della donna italiana in gravidanza; Premio Diego Fabbri nel 2001 per la una serie di
biografie, realizzata per Rai International; Microfono d’argento per la rubrica radiofonica Punto
d’incontro; Premio Saint Vincent di Giornalismo per la direzione giornalistica dei portali Internet
sul sociale; Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica nel 2011 per la direzione dell’Agenzia
giornalistica Angelipress.
Tra le sue produzioni e attività radiofoniche e televisive:
Passioni d’amore – RAI International – 2001; Un popolo di Poeti – RAI – 1995; Testimoni del
nostro secolo – RAI – 1996-1998; Le Bugie della Storia – Rete 4 [co-produttrice, 2005]; La Sfida del
Federalismo Solidale – in onda dal 2010 su Radio RAI GR Parlamento; La Sfida della Solidarietà –
in onda su Rai GR Parlamento; No Profit – in onda dal 2011 su Radio RAI GR Parlamento; L’Italia
è un paese fondato sulle nonne – RAI – 2013; Miss Sarajevo – RAI – 2018; Il Giorno della Libertà –
RAI 3 – 2019; O anche no – RAI 2/RAI 3 – 2019-in corso; Insieme con…la Rai per il Sociale – RAI
1 – 2020; Stravinco per la Vita e O anche no dedicato alle Paralimpiadi e ai diritti fondamentali – Rai2 – 2021/2024
Tra le sue pubblicazioni:
Manuale d’informazione sull’handicap, editore “Temi di vita italiana” 1992 (Presidenza del
Consiglio dei Ministri); Ersilio Tonini Il grande comunicatore, edizioni San Paolo e poi Minerva
2013; Le mogli della Repubblica, Baldini& Castoldi Dalai 2006, Nuova edizione 2008 Marsilio;
Manuale dei Diritti Fondamentali e Desiderabili, a cura di, Oscar Mondadori 2013; O Anche No.
Da vicino nessuno è normale, Castelvecchi Edizioni, 2024.

 

O anche no. Da vicino nessuno è normale - Paola Severini Melograni - copertina

● Gentile Dottoressa Severini, lei può vantare un’intensissima attività culturale coniugata a
un encomiabile e proficuo impegno sociale, che le ha meritato importanti riconoscimenti non solo a livello nazionale. In che maniera l’ambiente familiare, la formazione scolastica,
l’educazione al cattolicesimo hanno contribuito a creare il suo progetto di vita e di lavoro?

L’ambiente familiare, soprattutto l’esempio di mio padre che è stato un medico di
profonda fede cattolica e uomo generoso nei confronti dei più fragili, la scuola paritaria
frequentata dalle suore di Santa Maria degli Angeli fino alle terza media, quindi
l’educazione al cattolicesimo sono stati determinanti per il mio progetto di vita e di lavoro.

● Quali sono state le personalità letterarie, filosofiche e spirituali che più hanno segnato la
sua maturazione intellettuale? E quali gli incontri umani fondamentali nella costruzione
del suo profilo personale?

Poichè mi sono sposata a diciassette anni con una persona disabile che svolgeva il
lavoro di medico e attivista dei diritti fondamentali ho potuto conoscere il mondo dei
movimenti dei leader e dei fondatori di quello che sarebbe stato chiamato Terzo Settore:
ho conosciuto quindi Don Pierino Gelmini, Don Oreste Benzi, Madre Teresa di Calcutta,
Andrea Riccardi, Ernesto Oliviero, Chiara Lubich, Don Albino Bizzotto (nel
mondo cattolico) e molte personalità importanti nel mondo laico che si occupavano di
diritti fondamentali come Vincenzo Muccioli che ha fondato San Patrignano, Mario
Tomassini, l’uomo che insieme a Franco Basaglia ha cambiato la condizione dei malati di
mente in Italia ed è riuscito a realizzare e promuovere una legge fondamentale come
quella della chiusura dei manicomi. Queste persone sono soltanto alcuni di coloro che io
ho avuto il privilegio di poter frequentare.

 

● Nel 1995 ha ideato e condotto il primo programma tematico sulla poesia contemporanea
mai realizzato nel nostro Paese: Un popolo di poeti per Video-Sapere RAI (oggi Rai Cultura), andato in onda sulla terza rete della televisione di Stato e replicato per addirittura
due decenni. Quali motivazioni l’hanno spinta a ideare queste trasmissioni, e quali tra i
poeti da lei incontrati l’hanno emozionata maggiormente?

Uno dei miei professori all’Università degli studi di Urbino è stato Umberto Piersanti.
Il professor Piersanti è tra i maggiori poeti viventi italiani, è stato grazie a lui che ho
potuto ideare un popolo di poeti che mi permesso di conoscere da Alda Merini a Attilio
Bertolucci, da Dario Bellezza a Patrizia Valduga insomma tutti i poeti italiani ancora
viventi negli anni Novanta. É molto difficile se non impossibile dichiarare una preferenza:
sono stati tutti incontri straordinariamente emozionanti. Se dovessi però davvero essere
costretta a scegliere, il poeta del mio cuore è proprio il mio Maestro Piersanti: la mia
poesia preferita è L’anima. Eccola :
Io non avevo mai capito
da dove l’anima viene tra gli spini
ma l’anima è piccola, fatta d’aria,
passa tra gli spini e non si graffia

● Legge sempre poesia? Preferisce i classici o i contemporanei, gli italiani o gli stranieri?

Sì leggo sempre poesia italiana e straniera: tra gli stranieri ho presentato in Italia il
lavoro del nostro contemporaneo tedesco Durs Grünbein e ho avuto in televisione anche (ed è stata la prima volta) Mariangela Gualtieri. Credo che ci sia una grande fioritura, anzi
una primavera della poesia italiana soprattutto dopo l’epidemia di Covid. Il periodo
terribile che sta passando il mondo e le due guerre che abbiamo alle porte di casa nostra
stimolano e fanno si che la poesia contemporanea conosca una grande fioritura.

● Nel programma “O anche no” da lei curato su Rai 3, le è capitato di confrontarsi con
esperienze di poesia singole o collettive espresse dal mondo delle disabilità e della
marginalità sociale?

Sì, certamente ed è ogni volta un grande dono. Mi permetto di ricordare una scrittrice, che ha raccontato la sua esperienza personale in modo magistrale ed alcuni brani sono vere e proprie poesie: Ada d’Adamo.