PAOLO RICCA, IL CRISTIANO DAVANTI ALLA MORTE – CLAUDIANA, TORINO 2005

I tre capitoli che compongono questo volumetto (pubblicato per la prima volta nel 1978) indagano la relazione tra la morte e la società, Dio, la fede. Se la riflessione filosofica e sociologica degli ultimi decenni si è spesso soffermata sugli aspetti sociali della morte (quindi sulla sua definizione scientifica e medica, sulla sua laicizzazione e privatizzazione, sulla sua rimozione culturale), il Pastore Valdese e teologo Paolo Ricca ne propone qui un’ottica attenta soprattutto alla dimensione religiosa. La morte come problema teologico viene affrontata alla luce di quanto se ne afferma nell’Antico e nel Nuovo Testamento; nel primo la risurrezione è del tutto marginale, mentre è centrale nel secondo. Ma è certo che “la Bibbia, nel suo insieme, pensa più a Dio al di qua della linea della vita che al di là del confine della morte… Insomma, nella Bibbia il discorso su Dio non è collegato alla paura di morire ma alla responsabilità di vivere”. Risurrezione per il cristiano significa “l’apparire della nuova creazione”, quindi vivere una nuova esistenza, più giusta, più buona, più pura, più generosa. Il messaggio di Gesù, per Ricca, ha capovolto ogni prospettiva, invitando a superare la morte in nome della vita: “non più la vita alle spalle e la morte davanti, ma la morte alla spalle e la vita davanti”. Il compito del cristiano è quindi quello di lottare contro la morte intesa come violenza, ingiustizia, disuguaglianza, “in modo che ridiventi epilogo e non distruzione della vita”: la morte si combatte intessendo un’esistenza relazionale, e umanizzando il momento del trapasso (coraggiosamente l’autore afferma che l’eutanasia, “intesa non come diritto di uccidere ma come diritto di morire” dovrebbe essere resa legalmente possibile). Allora la risurrezione non va pensata in funzione di se stessi o dei propri cari, ma in termini collettivi: non con la speranza di rimanere eterni individualmente, ma con la volontà di una salvezza che riguardi tutta l’umanità.

IBS, 23 agosto 2013