JORGE LUIS BORGES, SOGNARE E SCRIVERE – IL CLUB DI MILANO, 2013 (ebook)

Di Jorge Luis Borges ((Buenos Aires,1899-Ginevra,1986), scrittore, saggista, poeta, filosofo, traduttore e bibliotecario, sono raccolti in questo economicissimo ebook alcune conferenze tenute negli ultimi anni di vita sulla letteratura, considerata dal punto di vista di chi scrive e di chi legge. Sognare e scrivere è un titolo indovinato e accattivante, espunto da uno dei saggi editi nel 2007 in Una vita di poesia. Esplicita è già l’epigrafe: “… si vantino altri delle pagine che hanno scritto; quanto a me, m’inorgogliscono quelle che ho letto. La mia lettura è molto più importante della mia scrittura”.

Partendo dai poemi medievali islandesi sulla guerra tra le forze del bene e le forze del male, in una lotta che segna il crepuscolo degli dei e l’inevitabile apocalisse, Borges passa a citare Shakespeare e Cervantes, Schopenhauer e Whitman, confessando di non riuscire a pensare al passato se non rifacendosi concretamente a esperienze letterarie, e ugualmente di non essere in grado di decifrare il presente, nella confusione delle cronache giornalistiche. Immaginandosi immortale, come ogni essere vivente, riesce solo a proiettarsi nel futuro più prossimo, scandito da azioni e progetti concreti.

“Io vedo la storia come un lungo sogno, un lungo sogno arbitrario e, quello che forse è più strano, è che è un sogno che sogna se stesso. Un sogno senza sognatore. Forse questo mi allontana dal cristianesimo e mi avvicina al buddismo”. Riguardo alla propria esistenza individuale, ritiene sia meglio rimanga velata, inconoscibile a se stesso e agli altri, mentre per ciò che concerne la propria scrittura, sa che essa si produce come per miracolo: “Sento all’improvviso che qualcosa sta per occorrermi e allora la mia anima, la mia coscienza, stanno in atteggiamento passivo, e aspetto, e qualcosa occorre, che può essere una favola. Di questa favola mi è dato vedere il principio e la fine, non quello che succede tra il punto di partenza e la meta: questo, devo scoprirlo io”.

L’arte accade, e l’artista si deve porre in una posizione di attesa, in modo di accoglierla nel suo avvenire. Le teorie estetiche, le scuole e le correnti non hanno alcun rilievo nell’ispirazione e nella composizione di un’opera: interviene qualcosa d’altro, il subconscio, o lo spirito. Anche la storicità di un romanzo o di un poema non lo interessa, bensì solo la fascinazione prodotta dalla sua musicalità: la poesia è suono, incantevole affabulazione.

Molto interessanti sono le considerazioni che Borges fa sull’individualità, che non ha alcun rilievo come culto della propria immagine personale, in quanto siamo tutti inessenziali e destinati a morire e a venire dimenticati: “L’umanità è immortale, non l’individuo. Io non voglio essere immortale in quanto individuo… Solo la poesia e l’arte non possono morire”. Riguardo alla sua attività di autore, afferma: “Ho fatto di me questa strana cosa, un uomo di lettere, un uomo il cui destino è cambiare le sue emozioni in parole, scriverle, forse pensare non tanto al loro senso quanto alla loro cadenza, alla loro musica, alla loro suggestione, e creare sogni”.

Convinto che uno scrittore debba essere fedele non tanto alle proprie idee, quanto ai propri sogni, Borges ritiene essenziale che un poeta si dimostri sensibile a ogni cosa, e sappia poi trasformare le cose in parole: in ciò risiede il suo dovere etico. “Non so che cosa significhi la mia opera. Non so se ho un’opera. Sono piuttosto frammenti, abbozzi in cui però la gente ha trovato qualcosa e in cui, forse, c’è veramente qualcosa, nonostante le mie intenzioni”. Noi lettori prendiamo atto stupiti della modestia con cui uno dei massimi letterati del ’900 si esprime in queste conversazioni: l’umiltà delle anime grandi, che si riconoscono piccole nei confronti dell’infinito temporale e spaziale. Completano l’ebook una breve nota biobibliografica e una galleria di ritratti dell’autore.

 

© Riproduzione riservata    SoloLibri.net › Sognare-e-scrivere-Borges    7 gennaio 2022